Ci sono due motivi specifici al fatto per cui
preferisco usare il termine 'coevoluzione mutualista' al termine 'interattivit�'. Il
primo � che il termine interattivit� � stato associato dal mercato negli ultimi anni a
qualsiasi cosa, all'interno delle nuove tecnologie informatiche, prevedesse da parte
dell'utente una semplice azione all'interno di percorsi prestabiliti. L'utente interattivo
(per il mercato) � diventato qualcosa di simile al signore che nel classico esempio di
Searle mostra simboli cinesi in risposta a domande fatte in cinese, in base a istruzioni
che gli dicono quali simboli mostrare in risposta ad altri simboli, senza per�
spiegargliene il significato. Apparentemente per un osservatore esterno il signore sembra
parlare il cinese, ma di fatto lui non conosce il cinese e non capisce ci� che sta
facendo. Gli strumenti 'interattivi', cos� come sono stati proposti dal mercato, non
forniscono ne 'consapevolezza' ne reale 'comunicazione interattiva'. Poich� il termine �
oramai troppo pesantemente associato a determinati strumenti tecnologici, preferisco usare
i termini 'coevoluzione mutualista' per mostrarne le differenze. Il secondo motivo per cui
preferisco usare tali termini � perch� in modo pi� intuitivo descrivono alcune
caratteristiche che il termine 'interattivit�' da solo non copre. La prima caratteristica
� che il termine coevoluzione implica un cambiamento o evoluzione negli enti in causa,
determinato reciprocamente in modo attivo da entrambe le parti. Non vi � quindi
semplicemente un 'agire simultaneo' tra due o pi� enti, ma vi � nel termine
'coevoluzione' l'implicita condizione che tale agire provochi cambiamenti evolutivi
nell'altra parte. Il secondo termine, mutualista, deriva dalla biologia e viene usato per
definire quei sistemi specifici in cui due specie diverse interagiscono tra loro in modo
tale da determinare una coevoluzione reciproca che fornisce ad entrambe benefici. In
particolare questo aspetto (che sarebbe dovuto essere interpretato come 'implicito' nel
termine interattivit�) � quasi sempre stato trascurato per favorire e garantire benefici
esclusivi a una determinata classe economica o politica e per limitarsi a operare una
forma di trasmissione 'istituzionale' anzich� di 'comunicazione' collettiva.