ms.gif (151 bytes)menu_head.gif (3111 bytes) Go] mo.gif (100 bytes) m7.gif (102 bytes)
mt.gif (118 bytes) [Back
ml.gif (111 bytes) [Home
ml.gif (111 bytes) [L'interfaccia Fluttuante] mo.gif (100 bytes)mo.gif (100 bytes)mo.gif (100 bytes)mo.gif (100 bytes)mo.gif (100 bytes)mo.gif (100 bytes)mo.gif (100 bytes)mo.gif (100 bytes) m7.gif (102 bytes)

I sensi sono non solo l'interfaccia con il mondo (il filtro tra noi e l'esterno) ma ne sono allo stesso tempo il 'legame'. I sensi stringono relazioni con il mondo che rendono noi e il mondo tra loro interdipendenti. In particolare con le nuove forme di comunicazione i sensi sono potenziati e in grado di estendersi, duplicarsi e mutarsi non solo per raccogliere o emettere informazioni, ma per creare una rete intricata e complessa di legami che rendono noi e il mondo un unico organismo complesso. Un organismo composto di differenze pi� che di unit�. Allo stesso modo l'interfaccia non va intesa come un semplice filtro di traduzione tra enti diversi, ma � la connessione, il legame che li tiene uniti rendendoli l'uno dipendente dall'altro secondo pesi maggiori o minori in relazione alle molteplici altre connessioni che ciascun ente mette simultaneamente in atto con numerosi altri enti ognuno dei quali in grado di influire sul peso degli altri. L'interfaccia (e la comunicazione) non � un semplice filtro di traduzione e attribuzione di senso e decodifica, ma � contemporaneamente uno stretto legame di coevoluzione tra gli enti relazionati.

Fare un software che prevede la cooperazione tra utente e macchina � estremamente difficile a causa delle logiche stesse di programmazione e costruzione dell'hardware fino ad ora adottate. E' necessaria dunque una riformulazione di tali linguaggi e di tali modelli progettuali, che renda possibile creare "interfacce cooperative" in modo semplice e veloce. Le reti neurali sono un passo in tale direzione. Un passo necessario ma non sufficiente. Ora si tratta di comprendere che l'interfaccia e i programmi non sono qualcosa di esclusivamente meccanico e matematico, ma devono includere altre zone e discipline: la psicologia, la sociologia, l'etologia, la biologia, l'etica, ... ma soprattutto devono essere integrate in un utilizzo personalizzato e relazionato con le situazioni contingenti cui sono finalizzate. Come un libro in una biblioteca � una forma di sapere 'separato' dagli individui e dallo stesso autore, allo stesso modo ogni software e ogni computer non pu� essere progettato separatamente dall'autore e dall'utente. Non si pu� pensare a software creati in scala per un'unica tipologia di uso. Ma ogni interfaccia deve essere relativa alla situazione per cui viene creata e dunque l'interfaccia deve nascere dal dialogo tra programmatore/i e utente/i e tale rapporto non deve mai venire meno al punto che l'utente possa essere in grado di essere programmatore esso stesso e dunque di riprogrammare l'interfaccia e viceversa. L'interfaccia deve essere fluttuante, ovvero in grado di evolvere nel tempo e in base alle relazioni e al dialogo con gli utenti.

Go] mo.gif (100 bytes) m7.gif (102 bytes)
mt.gif (118 bytes) [Back
ml.gif (111 bytes) [Home