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L'arte evolutiva deve essere cooperativa e deve garantire benefici alle unit� che cooperano nel sistema. Gli esempi migliori di questo genere di sistemi li 'viviamo' quotidianamente nella vita. Ecco perch� la linea artistica che ha permeato e reso significativa l'arte del '900 � quella che si pu� riassumere nell'indistinguibilit� tra arte e pratiche comunitarie. E' l'arte dei movimenti. Movimenti artistici, ma anche movimenti controculturali e sociali. Sistemi che hanno realmente fatto emergere spontaneamente e in modo auto-organizzato nuovi comportamenti, sensibilit�, significati da cui ha tratto beneficio l'intera umanit�. Oltre ai significativi esempi delle opere/evento, degli happening, delle 'situazioni' messe in atto da individui che hanno cooperato tra loro in ambiti al confine tra arte e vita mantenendo un grado di stabilit� data dalla continua coevoluzione delle singole unit�, i movimenti controculturali e tutte le forme di relazione messe in atto a livello sociale (quali sono ad esempio stati il fenomeno degli scrittori sui muri, il punk, il cyberpunk, etc.), i loro luoghi e forme di organizzazione spontanea, sono l'esempio migliore fino ad ora prodotto e rilevabile non solo a livello sociale ma anche scientifico e artistico di modello coevolutivo. Senza avere obbiettivi di tipo scientifico, tali 'movimenti' rappresentano la realizzazione pratica dell'ipotesi di lavoro delle reti di tipo bottom-up, dei sistemi caotici e non lineari. Laddove tali teorie si scontrano con i limiti del linguaggio usato nel formularle, il 'movimento' nella sua capacit� di transitare e far uso di linguaggi molteplici, di garantire l'autonomia individuale e far emergere comportamenti collettivi che non sono patrimonio specifico di nessun soggetto in causa, tale modello spontaneo e collettivo � l'esempio migliore che si possa fornire per descrivere l'idea di arte coevolutiva. E' con gli esempi di cui il nostro secolo � pieno nel settore artistico (le avanguardie prima e dopo la seconda guerra mondiale), con le recenti ricerche scientifiche, con i modelli sociali tipici dei 'movimenti', � guardando e studiando tali esempi che le istituzioni devono attualmente confrontarsi sia nel campo sociale che nel campo artistico per una revisione generale dei propri metodi e modalit� di esistenza. Le istituzioni devono entrare nelle dinamiche delle cose, non proporre o imporre modelli cristallizzati e riduzionisti. Le istituzioni, devono lasciarsi 'sommergere' dalla collettivit�, dissiparsi in essa, vivere nell'anonimit� della criticit� organizzata. Le istituzioni devono emergere spontaneamente dai sistemi di relazione e autopromuoverne i benefici. Le norme devono emergere direttamente dal basso ed essere in grado di coevolvere con la complessit� caotica del sistema. Sviluppiamo la scienza, l'arte e la cultura aprendone i confini alla collettivit�, distribuendone i saperi in modo indifferenziato e permettendo che tali saperi ritornino indietro arricchiti mutati e per mutare con le molteplici esperienze che solo i sistemi aperti possono garantire. Definiamo l'opera nella promozione di senso della collettivit� e nell'evoluzione cooperativa di tale senso. Definiamo l'opera nei sistemi di relazioni che in modo irriducibile ma dinamico producono nuove forme di auto-organizzazione mutualista. Integriamo dunque ai colori della tavolozza le teorie della scienza, le relazioni sociali, e ogni disciplina che possa contribuire alla realizzazione di infiniti quadri collettivi sulle trame delle tele della vita.

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