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Sono atterrato da pochi istanti in questa stanza, davanti a questa tastiera, di ritorno dal Pianeta Hacker dopo un viaggio nell’iperspazio. Ero sicuro che non avrei incontrato pedofili, tamagochies o sesso virtuale, n� tantomeno maligni trafficanti di software arricchiti a spese del povero Bill Gates. Tuttavia le persone e le cose che ho incontrato su questo pianeta mi hanno ugualmente sorpreso. Sul vocabolario inglese il verbo to hack viene tradotto come "fare a pezzi", "tagliare". Chi di noi non ha provato da bambino la voglia di smontare la lavatrice, il televisore o un qualsiasi altro apparecchio elettromeccanico? Immaginate di scendere in un pianeta dove la gente non ha perduto questa curiosit� semplice ed ingenua, e gioca a smontare il mondo, le informazioni ed i computer per capire davvero come sono fatti. Immaginate di scoprire con sorpresa un pianeta dove la gente non ha perso il gusto di fare le cose con le proprie mani, di chiedersi il perch� delle cose, di scambiare esperienze con gli altri.

I nostri nonni hanno "hackerato" per noi i segreti della terra, hanno smontato e rimontato pezzo a pezzo il puzzle della natura, hanno cercato di capire e modificare quello che avevano tra le mani.
Lo stesso gorgonzola pu� essere visto come una versione hackerata o crackata del formaggio, che un contadino un po’ pi� hacker degli altri ha provato a mangiare invece di buttarlo nella spazzatura.

Anche i nostri nonni, forse, si sentirebbero un po’ alieni in questo mondo precotto e predigerito, dove troviamo tutto gi� pronto, anche le nostre idee e le nostre informazioni, dove le mani non servono pi� per fare cose, ma per contare soldi. Dove la curiosit� � un vezzo che si lascia ai bambini, che hanno tempo da perdere e possono permetterselo. In questo mondo � atterrata un’astronave proveniente dal Pianeta Hacker. Inizialmente questi bambini Hacker alieni sono stati lasciati giocare, poverini, in attesa che crescessero e imparassero le cose veramente importanti della vita: lo studio(quello vero, non le stupidaggini dei computer), trovare un buon lavoro, una brava ragazza, una bella casa. Per� il tempo non ha migliorato le cose, anzi. Questi extraterrestri hanno continuato nei loro giochi, sempre pi� disadattati e incompresi da gente che parla un linguaggio completamente diverso, ma sempre pi� liberi mano a mano che "il mondo dei grandi" veniva smontato, compreso, hackerato pezzo a pezzo. Conoscere � cambiare. Il mondo ha bisogno di gente che nuota controcorrente, apre nuove strade, regala nuove possibilit�, intravede sentieri che altri non si sono presi la briga di cercare. Purtroppo questo � un lavoro che si paga sulla propria pelle, che costa fatica e che avviene nell’ombra. Forse il nome dell’inventore del gorgonzola rimarr� per sempre un mistero, cos� come non rimarr� traccia di persone a cui noi tutti dobbiamo qualcosa. Davanti allo stadio Olimpico di Roma o al San Siro di Milano difficilmente si ricordano tutti gli operai morti durante le ristrutturazioni per i mondiali di Italia 90. Quando utilizziamo la costante di Boltzmann nelle nostre formule di Fisica difficilmente si ricorda che Boltzmann mor� suicida nel disprezzo della comunit� scientifica. Quando facciamo una telefonata intercontinentale non pensiamo affatto ai pionieri di inizio secolo che per primi hanno provato e tendere cavi attraverso l’oceano, giocandosi fino all’ultimo centesimo per rimanere senza cavo a un chilometro e mezzo dalla costa dopo un viaggio in mare di migliaia di chilometri. Quando usiamo un computer non pensiamo agli Hacker. Non dobbiamo dimenticarci che dietro ogni messaggio di posta elettronica che inviamo deve esserci gratitudine per un pugno di persone anonime che hanno voluto sperimentare in un terreno grigio, legale o illegale a seconda dei periodi storici o delle persone incaricate di far applicare le leggi. Persone che hanno commesso l’errore di voler copiare dischetti anziche cassette musicali come tutti noi, per ascoltare la musica delle parole viaggiare sui bit. Quando noi ancora dormivamo, c’era chi aveva gi� dato il via al "beta testing" della nostra comunicazione di domani. Quando molti di noi non conoscevano nemmeno l’esistenza della posta elettronica, Phil Zimmermann aveva gi� i suoi guai in tribunale per averci regalato il PGP. Prima ancora che il concetto di rete civica entrasse nel vocabolario demagogico di molti politici nostrani, in tutta Italia c’erano gi� SysOp che offrivano di tasca loro servizi gratuiti di telematica amatoriale, senza bisogno di far squillare le trombe. Sono questi i "militi ignoti" del ciberspazio, persone anonime, spesso sole, che nella maggior parte dei casi non hanno trovato nei computer fama e ricchezza, ma il semplice gusto di fare le cose che facevano e di cui oggi tutti noi godiamo i risultati.

Se oggi posso vivere la rete e incontrare al suo interno persone eccezionali, trovandomi come a casa mia, non lo devo certo alla Telecom, ma soprattutto a tante notti insonni, a tante ore di esperimenti, a tanta solitudine che in rete trova una ragione di vita, a tante persone anonime che hanno contribuito a costruire la Rete aggiungendovi la propria vita e il proprio tempo come una goccia nel mare.

Cosa rimane dopo il passaggio di un Hacker? Alcuni sistemi prendono coscienza dei loro "buchi", alcuni amministratori di sistema UNIX fanno esperienza e imparano finalmente il concetto di backup dei dati, le case produttrici di programmi antivirus guadagnano qualche soldino, cos� come i consulenti in materia di sicurezza informatica. Si aprono nuove porte, si cercano nuove soluzioni a problemi tecnici e spesso si inventano strumenti che dopo poco tempo diventano indispensabili per tutti. Si organizzano dibattiti, conferenze, tavole rotonde con rinfresco, i giornalisti possono portare a casa la pagnotta, gli esperti discutere tra loro, gli intellettuali partecipare a programmi in TV. Ma quando si spengono le luci (del modem) i veri protagonisti rimangono nell’ombra e gli artigiani dell’informatica non fanno pi� parlare di loro.

Fino al prossimo bootstrap...

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